lunedì 31 agosto 2009

Obama m'ama Obama non m'ama

Stavo seguendo alla tele il giuramento di Barack Obama alla nazione, quando ad un tratto mi sono concentrato sul viso della moglie del neopresidente. Nonostante Michelle Obama sorridesse spesso, ho notato sul suo viso un certa durezza, come una volontà di dominio sulle persone e sulle situazioni. La first lady è senza dubbio una donna di grande carattere e intelligenza. Ricordo di averla già brevemente ascoltata parlare in pubblico, ma in quella occasione mi era sembrata infinitamente meno femminile ad es. della nostre ministre del centrodestra, e la sua risolutezza e mascolinità era piuttosto quella della nostra presidente della Confindustria, la signora Marcegaglia. Ed ora lì sul palco a fianco del marito che stava giurando ecco che Michelle mi è sembrata una grande maschiona. Addirittura mi è venuto fatto di pensare che l'alternanza dei sorrisi alle espressioni dure e risolute era rivelatrice di un carattere della 1st lady in cui si alternino i due principi
dell'angelico e del demoniaco. Durante il suo mandato Obama potrà circondarsi da tutti i consiglieri che vuole, ma poi a una certa ora, nella camera da letto della Casa Bianca, è con Michelle che andrà a dormire. Obama spegnerà la luce, starà lì un minuto a rimuginare tutto il turbinio di eventi della giornata, a ripensare alle moltitudini dei paesi in via di sottosviluppo che da lui si attendono salvezza e riscatto. Poi si rivolgerà alla moglie: 'Michelle, ehm, sei stanca? ' 'Barry, honey, non so... Senti, hai pensato al mio consiglio su come sistemare una volta per tutte gli impianti nucleari iraniani?' Nella prassi delle amministrazioni presidenziali a stelle e strisce le decisioni politiche ai massimi livelli devono essere prese dal comandante in capo nei momenti di massima lucidità e perspicacia, attorniato dai suoi consiglieri di fiducia. Prego che non accada mai ad Obama di prenderle in momenti del giorno, o della notte, in cui nella mente prevalgono certi 'gut feelings'. Prego insomma che decisioni vitali per l'economia, lo stato di pace o di guerra, il benessere di tante popolazioni, prima di arrivare al suo cervello non debbano passare dalla pancina di Michelle.